Buffoni

di Aldo Pirone

"Ho dato indicazione che chiunque abbia preso o fatto richiesta del bonus venga sospeso e in caso di elezioni non ricandidato", poi aveva aggiunto, a mò di sfida, "Spero che gli altri partiti siano altrettanto rigorosi". Questo fustigatore, novello Savonarola, era Matteo Salvini che, lo scorso agosto - un mese decisamente iellato per il leder leghista - così si riferiva alla sua deputata Elena Murelli che aveva richiesto, per "imbertarli", come si dice a Roma, i 600 euro elargiti dall'Inps per le partite Iva per fronteggiare le difficoltà economiche derivanti dalla pandemia. In Parlamento la signora Murelli aveva tuonato contro Conte per simile vergognosa "elemosina", ma da vera pezzente non l'aveva personalmente disdegnata. Alla faccia di tutti quei milioni d'italiani, lavoratori dipendenti e autonomi, realmente bisognosi di aiuto. All'onorevole poveraccia non bastavano i 12 mila euro al mese di retribuzione parlamentare. Nonostante ciò l'onorevole, si fa per dire, Murelli ha continuato indisturbata a rappresentare la Lega nella commissione lavoro di Montecitorio. Il Matteo "Savonarola", com'è uso suo e di tutti quelli come lui, passata la buriana non si è dimenticato della bisognosa e qualche giorno fa l'ha messa a dirigere l'Accademia Federale Lega Emilia. Una sorta di scuola politica leghista. Naturalmente l'onorevole, si fa vieppiù per dire, Elena Murelli ha subito fatto capire che i suoi nemici sono gli immigrati perché usano "l'Italia, il suo sistema sanitario, il suo sistema assistenziale (come il bonus che lei voleva "imbertarsi" n.d.r.) solo per delinquere e lavorare in nero".

Sul sito dell'associazione leghista si dice che essa è nata "per chi intende arricchire le proprie conoscenze politiche e istituzionali partecipando al progetto di alternativa di governo proposto da Matteo Salvini".

E di fronte a quel proposito di "arricchire", al "bauscia" non poteva non venire in mente che la Murelli.